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Internazionalizzazione: l'esigenza di investire all’estero, l'opportunità dei finanziamenti agevolati INTERNAZIONALIZZAZIONE E FINANZIAMENTI
Internazionalizzazione: l'esigenza di investire all’estero, l'opportunità dei finanziamenti agevolati

Avete deciso di fare un investimento all’estero? Paesi dell’est Europa come Romania, Bulgaria, Serbia e Russia, o asiatici, ad esempio la Cina, possono essere fonte di nuove risorse per la vostra impresa, e farla rimanere al passo con i vostri concorrenti che hanno già optato per l’internazionalizzazione. Quali sono i settori dove è più conveniente investire? Come trovare una consulenza sui finanziamenti agevolati? E come superare le barriere legate alla lingua, le leggi e la scarsa conoscenza del territorio? Ecco i nostri suggerimenti...

 

La globalizzazione dei mercati porta oggi l’operatore economico ed imprenditoriale a dover considerare l’internazionalizzazione dell’azienda non solo una opportunità, ma anzi, una vera e propria esigenza dettata da condizioni oggettive.
L’allargamento dell’Unione Europea, il libero mercato, una ricchezza maggiormente diffusa sul globo, i facili collegamenti anche tra diversi continenti impone la necessità di doversi attrezzare per essere al passo con i tempi. Internazionalizzazione non significa più dover andare all’estero esclusivamente per delocalizzare la produzione sfruttando le condizioni favorevoli (in particolare il basso costo della manodopera, basso costo degli investimenti e la velocità degli adempimenti burocratici per l’attivazione delle strutture necessarie) che alcune aeree geografiche - per esempio quelle di Bulgaria, Macedonia, Romania, Serbia etc. – offrono, ma, anche e soprattutto, investire nella produzione di beni di consumo e nell’offerta di servizi nella certezza di un trend continuo di crescita che fa dell’Est Europa e dei Balcani un bacino di utenza interessantissimo per gli investitori e gli operatori economici italiani.
Tutto ciò, unitamente alle possibilità di poter intervenire nelle interessantissime opere di privatizzazione in atto in questi Paesi, nonché alla possibilità di partecipare alla moltitudine di gare e tenders finanziati dall’Unione Europea e dalle varie Istituzioni Finanziarie internazionali, fa di queste aree un punto di riferimento essenziale di questo nuovo mercato globale.
Paesi come la Polonia, Croazia, Slovenia, Ungheria, Lettonia, Repubblica Ceca, Cipro sono già beneficiari di ingentissime quantità di fondi comunitari in quanto neo membri dell’Unione Europea facenti parte dei cosiddetti Paesi della fascia debole.
Bulgaria e Romania, in quanto candidati ad entrare nell’Unione nel 2007 godono anch’essi di una vastissima quantità di fondi comunitari loro destinati quali paesi in fase di pre-adesione.
Obiettivo è quello di armonizzare l’economia e la realtà strutturale di questi Paesi con il resto di quelli dell’Unione Europea.
Appaiono evidenti le opportunità che possono allora cogliere sia le PMI, sia le grandi aziende che si candidano ad essere per esempio general contractor nella gare più interessanti nei paesi sopra menzionati.
Nuova utenza, costi bassi della manodopera, investimenti ad alta capitalizzazione nel giro di breve tempo sono le ragioni forti che spingono gli imprenditori ad internazionalizzare in queste aree.
In particolare il tessile, l’abbigliamento ed il calzaturiero sono ambiti di forte interesse oltre che nei richiamati paesi, anche in Turchia, paese dove questi settori rappresentano un elemento importantissimo dell’economia locale.
Allo stesso tempo analoghe ragioni (basso costo della manodopera, bassi costi d’investimento) spingono i nostri imprenditori ad internazionalizzare in Asia: particolarmente in Cina ed in Tailandia. In queste aree ci sono peraltro, oltre ai vantaggi precedentemente indicati, anche una grande capacità ed una elevatissima formazione professionale nel settore dell’elettronica, dell’Hi Tech, della meccanica nonché nel settore turistico.
Kuwait, Russia, e paesi della CSI quali Kazakstan, Uzbekistan, Azerbaijan, Ucraina, Georgia, Armenia, Kyrgyzstan offrono invece grandi spazi nel settore del petrolio, gas, industria mineraria ed industria meccanica.
Le aziende interessate ad operare in questi ambiti hanno la necessità di interfacciarsi con questi mercati. Rappresentano inequivocabilmente una risorsa naturale dalla quale non si può prescindere per il soddisfacimento dei bisogni primari della comunità mondiale.
La Russia, fra quest'ultime, insieme alla già richiamata Cina rappresenta poi “la grande opportunità” per la commercializzazione di beni di consumo di livello superiore. L’essere oggi queste aree quelle cosiddette dei “nuovi ricchi” crea condizioni oggettive perché questi paesi siano ormai non soltanto idonei alla delocalizzazione della produzione ed all’investimento ma anche alla commercializzazione dei beni di lusso “made in Italy”.
Non poteva mancare infine nell’analisi di questo mercato globale un riferimento alle aree del medio oriente che rappresentano anch’esse un punto di riferimento per gli operatori italiani.
Libano, Syrya, Giordania etc. offrono grandissime opportunità nell’ambito dei settori delle macchine ed apparecchi meccanici, prodotti chimici, macchine ed apparecchiature elettriche, metalli e prodotti in metallo.
Per tutte queste attività cosiddette di internazionalizzazione le società hanno necessità di doversi avvalere di esperti e consulenti che vivono quotidianamente l’esperienza nei paesi richiamati.
Vuoi per le difficoltà interpretative delle leggi vuoi per le difficoltà legate alla lingua ed alla mancanza di conoscenza del territorio anche le semplici attività di esportazione, la costituzione di una joint-venture od un trasferimento di know-how richiedono che professionisti adeguati abbiano a cura gli interessi aziendali.
Si assiste conseguenzialmente anche ad una delocalizzazione di Studi Professionali che coadiuvano in loco le aziende italiane impegnate nei loro mercati esteri. Non solo quindi servizi erogati da consulenti italiani, ma anche forniti direttamente sul posto. Questi consulenti, come ad esempio lo Studio Legale Crastolla, operando direttamente sul territorio, od in forma autonoma od in partnership con law firm locali sono diventati un vero e proprio punto di riferimento della business community italiana ed europea impegnata nei suoi processi di internazionalizzazione.
Come ci riferiscono gli avvocati dello Studio Crastolla, dopo aver individuato il paese nel quale operare, è opportuno farsi assistere da chi di questi Paesi conosce la legislazione, il diritto sostanziale e le procedure: tutto ciò serve ad individuare meglio obiettivi, modalità di approccio al mercato e regole da seguire.
Per concludere: Bulgaria, Russia, Ucraina, Uzbekistan, Kazakstan, Georgia, Cina, Romania, Macedonia, Cipro, Turchia, Kuwait, Siria, Libano, Giordania, Azerbaijan, Serbia, Armenia, Slovenia, Kyrgyzstan, Israele, Repubblica Ceca, Polonia, Lettonia, Ungheria, Lussemburgo, Tailandia, questi sono tra i Paesi che presentano condizioni favorevoli per i vostri investimenti. Se la vostra azienda ha scelto uno di questi Stati come meta per il proprio investimento, e volete saperne di più, non dovete fare altro che inviarci una e-mail, gli esperti con cui siamo in contatto risponderanno a tutte le vostre domande.

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