Nonostante l’imprenditoria immigrata stia diventando un fenomeno di rilievo nel nostro paese,
come dimostra un recente studio condotto da Caritas e CNA,
la possibilità di regolarizzarsi attraverso il lavoro autonomo è ancora
scarsamente nota agli immigrati. Cercheremo di dare alcune
indicazioni utili a chi ha intenzione di avviare un’impresa ma è frenato da
difficoltà quali il timore nei confronti della burocrazia italiana e di
una legislazione praticamente sconosciuta e la scarsa conoscenza della lingua.
I problemi che le imprese incontrano una volta costituite
sono gli stessi che coinvolgono le piccole e piccolissime imprese autoctone e
sono principalmente: ostacoli di natura burocratica; difficoltà di accedere a
prestiti e finanziamenti nella fase di avvio e successivamente; costo elevato dell’affitto dei locali in cui ha sede l’impresa.
Uno dei problemi fondamentali che si trova ad affrontare
un immigrato è il finanziamento del progetto imprenditoriale. Data la
difficoltà di finanziamenti bancari a causa dell’assenza di garanzie reali da
parte degli immigrati imprenditori e della difficoltà per le banche di valutare
le prospettive di redditività delle imprese finanziate, è possibile ricorrere a finanziamenti
da parte di regioni o province. Un esempio è la provincia di
Bologna che concede finanziamenti per l’avvio di nuove imprese costituite da
immigrati.
La scelta del tipo di attività da avviare può essere
influenzata da svariati fattori: si può decidere per un’attività già largamente
diffusa e praticata da immigrati dello stesso paese, è il caso dei ristoratori
cinesi o dei venditori ambulanti senegalesi; oppure si può scegliere in maniera
casuale sfruttando l’occasione favorevole (la disponibilità di risorse
finanziarie, il matrimonio con cittadini italiani, ecc.) o
sfavorevole (la condizione di disoccupazione, la precarietà del lavoro, ecc.);
infine si può decidere per un’attività che sia
coerente con il proprio bagaglio culturale e la qualificazione professionale
precedentemente acquisiti.
Per informazioni sulle procedure da seguire per l'avviamento di impresa si
può consultare il sito stranieri in Italia.
Per chi prima di iniziare a costituire un’impresa pensa sia necessario seguire un corso di formazione
professionale può trovare maggiori informazioni su Pluriverso
sportello multifunzionale rivolto a immigrati, oppure tra i corsi attivati dal comune di
Torino.
Inoltre Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, ha
attivato una serie di corsi di formazione gratuita per extracomunitari che
hanno avviato un'attività imprenditoriale.
Esistono poi una serie di strutture che forniscono
orientamento, formazione e assistenza agli immigrati per la creazione di
impresa: Agenzia Chances istituita dal Comune di Roma;
ARCI REGIONALE LAZIO che realizza numerosi programmi sul tema
dell'integrazione sociale degli immigrati che prevedono anche attività
di inserimento lavorativo e di microimprenditorialità;
CESCOT-CENTRO SVILUPPO COMMERCIO, TURISMO E TERZIARIO
ente di formazione della CONFESERCENTI che ha collaborato con il CERFE
nella erogazione di servizi di consulenza, formazione e accompagnamento a nuove
imprese di immigrati; FEDERSOLIDARIETÀ-CONFCOOPERATIVE DEL LAZIO che si
occupa di promuovere attraverso lo strumento della cooperazione, la
costituzione e lo sviluppo di nuove imprese sociali, alcune delle quali dirette
o gestite da immigrati.
Esempi di imprese immigrate già costituite sono: l'associazione Rais di Olbia (Sassari);
l'associazione Vitality di Pisa;
l'associazione Star Bene Assieme di Roma;
la società s.r.l. Seven Sisters di Roma
e l'associazione Paradiso Internazionale di Perugia;
l'associazione Ambimed di Roma;
la società s.r.l. International Brothers di Roma;
l'associazione Euroservice di Livorno;
l'associazione MacMel.MoSou Communication di Roma.
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